Serata di musica ed emozioni ieri all’Isola in Collina (Ricaldone).
La seconda delle quattro serate di punta di questa 28esima edizione è stata affidata alle mani e al cuore di Morgan.
Con il suo piano recital, ha regalato al pubblico un tributo a Luigi Tenco davvero emozionante.
Tenco, nato a pochi chilometri da Ricaldone e cresciuto proprio nel piccolo borgo del Monferrato (dove ancora riposa), ha aleggiato sulla serata in maniera palpabile, commuovendo più volte il pubblico.
Abbiamo avuto modo, finito il concerto, di fare due chiacchiere con Morgan. Gli abbiamo chiesto cosa ha rappresentato per lui essere proprio nel paese di Tenco e cantare le sue canzoni:
“Un’occasione per suonare delle canzoni meravigliose, perché in realtà non mi è mai capitato. È la prima volta che suono tutti questi pezzi di tenco, uno di fila all’altro. Anche alcuni che non avevo mai suonato dal vivo, come Ragazzo mio è Ciao amore, Ciao. Mi sono commosso, perché sono bellissime.”
Ha proseguito poi parlando di quanto anche lui avesse percepito la presenza del cantautore durante la serata:
“Ad un certo punto c’è stato un insetto (e devo dire che io per gli insetti ho proprio un’idiosincrasia)…è arrivato un insetto rosso, si è posato lì [ndr:sul pianoforte] ed è rimasto lì tutto il tempo della canzone Il Poeta di Lauzi, poi, appena finita la canzone è andato via. Un insetto strano…rosso…una specie di farfalla rossa. C’è stato qualcosa di un po’ mistico…”
Morgan ha portato sul palco della rassegna non solo il Tenco più famoso di “Mi sono innamorato di te”, “Vedrai Vedrai”, “Ciao amore, ciao”, ma anche quello meno conosciuto e forse più intenso.

Oltre ai pezzi di Tenco, ha eseguito anche, sempre piano e voce, “Preghiera in gennaio”, brano scritto da De André proprio dopo la morte dell’amico (scomparso tragicamente, in circostanze ancora oggi poco chiare, a Sanremo il 27 gennaio del 1967) ed anche la canzone che lui stesso ha composto e dedicato al cantautore.
Fino a regalare al pubblico anche una versione di Vola Colomba, con testo in inglese. Era stato lo stesso Tenco a tradurne il testo in inglese, ma non ebbe mai modo di cantarla.
Sempre nel backstage, Morgan si è lasciato andare anche a qualche dichiarazione amara su gli eredi di Tenco. Da tempo i rapporti con loro non sono buoni. L’artista milanese ha lasciato intendere che lo rattristi il fatto che sembrino più interessati ai diritti d’autore che a diffondere il ricordo e la grande musica del cantautore scomparso.

Dopo l’emozionante serata di Morgan, questa sera sarà la volta di Enrico Ruggeri, in un mix di “parole e musica”, sapientemente condotto da Massimo Cotto (direttore artistico della manifestazione).