Che la scrittura possa essere terapeutica si è detto e ridetto nel corso degli anni. Ed effettivamente è proprio così.
Diversi psicologi sostengono che aiuti soprattutto a superare gli stati di ansia.
E in questi ultimi (più di) due anni abbiamo dovuto imparare un po’ tutti a convivere con l’ansia.
Proprio nei (primi) due anni di pandemia, tra il 24 Febbraio 2020 e il 24 Febbraio 2022 è nato il “diario terapeutico” di Michele Monina.
“Rock Down, Altri cento di questi giorni”, 5500 pagine, nove milioni di battute, che raccontano la confusione, lo smarrimento, la speranza e anche la rassegnazione. Dall’assalto compulsivo ai supermercati alle zone rosse, dalle mascherine ai gel disinfettanti…e tutto quello che stava nel mezzo (dall’introduzione della schwa alle morti celebri…).
Ma Monina, si sa, non ama le cose semplici e normali. Di questo libro, infatti, verrà pubblicata una sola copia, che sará battuta all’asta.
Nonostante questo, “Rock Down” è già un libro da record, nel vero senso della parola.
E’ entrato di diritto nel libro dei record come lettura più lunga di sempre di un unico volume (nei prossimi mesi dovrebbe arrivare la certificazione ufficiale). Dalla mezzanotte del 13 aprile alla mezzanotte del 15 aprile, la performance di lettura è stata trasmessa in diretta streaming su YouTube e presso la Mole Vanvitelliana ad Ancona. Le riprese sono state fatte a Milano, nella Sala Bausch del Teatro Elfo Puccini e presso gli IBM Studios in Piazza Gae Aulenti.
Oltre al famoso critico musicale e a sua moglie Marina Bastianelli (e ai suoi figli), trecentosette persone si sono alternate in questa maratona di lettura. Numerosi musicisti (da Red Canzian a Enrico Ruggeri, da Alberto Fortis a Gigi d’Alessio…), ma anche le cosiddette “persone comuni” (insegnanti, giornalisti…) che hanno voluto prendere parte a questa lettura corale.
Un flusso continuo, 72 ore (e 15 minuti) di voci differenti che interpretavano e rivivevano il periodo più strano di questo secolo, attraverso i racconti di Monina.
Ricordare per ripartire. Non dimenticare ma andare avanti.