Tre settimane dopo la prematura scomparsa di Taylor Hawkins (batterista dei Foo Fighters), morto il 25 Marzo a soli 50 anni, è uscita in questi giorni la sua prima canzone postuma.
Non un suo brano, a dire il vero, ma il frutto della sua collaborazione con Edgar Winter (già collaboratore di Ringo Starr nella sua All-Starr Band), fratello di Johnny Winter, icona del blues scomparsa nel 2014.
Proprio al fratello Johnny è dedicato il nuovo lavoro di Winter, che, per omaggiarlo, ha chiamato a raccolta diversi amici e colleghi per registrare cover di alcune canzoni del suo repertorio.
Soltanto qualche mese fa Hawkins aveva registrato la sua versione di “Guess I’ll go away” (insieme al chitarrista Doug Rapporport), uscita ora insieme agli altri brani che compongono l’album “Brother Johnny”.
Edgar Winter aveva preannunciato la sua collaborazione con Hawkins subito dopo la notizia della sua scomparsa.
“Ho avuto l’onore e il privilegio di lavorare con lui. Ha registrato un’incredibile parte come voce solista in una canzone scritta da Johnny con il fenomenale chitarrista della mia band, Doug Rappoport. Non appena ho conosciuto Taylor sono rimasto colpito dalla sua sincerità, dalla sua energia positiva e dal suo entusiasmo. Quella sessione è stata un’esperienza che non dimenticherò mai”.
Raccontando poi della scelta del brano aveva aggiunto:
“Ho riascoltato la registrazione e non ho potuto fare a meno di piangere. È una canzone sul fascino del sesso, sul pericolo delle droghe e sull’amore per il rock’n’roll. Johnny la scrisse nel periodo della sua prima riabilitazione ed esprime sentimenti che quasi tutti quelli che conosco hanno vissuto in un modo o nell’altro. Immagino (come la maggior parte di tutti i musicisti) che Taylor non potrebbe fare a meno di identificarsi con tutto ciò. Tutto quello che so è che ci ha messo tutto il suo cuore e la sua anima, e sono così triste di non aver mai trovato un modo per ringraziarlo adeguatamente come meritava”.
Mentre non sono ancora chiare le circostanze che hanno portato alla morte il batterista appena cinquantenne in un albergo di Bogotá, gli investigatori colombiani hanno reso noto che nel suo corpo sono state trovate tracce marijuana, oppioidi, antidepressivi, benzodiazepine e altre droghe per un totale di 10 diverse sostanze.
Continua, dal giorno della sua scomparsa, il silenzio dei suoi compagni della band. Dopo aver annullato il tour mondiale, hanno preferito non partecipare nemmeno alla cerimonia dei Grammy Awards, che li ha comunque visti trionfare in ben 3 categorie.