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giovedì, Giugno 1, 2023

SANREMO: AMADEUS A RISCHIO FLOP?

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Diciamocela tutta, accettare di sobbarcarsi oneri e onori, pacchetto completo, dell’organizzazione e gestione del circo di Sanremo…è da folli. O da incoscienti.
Perché, ad essere sinceri, tenere le redini di un carrozzone come il Festival più atteso dell’anno, non è cosa semplice.
E lo sta scoprendo, suo malgrado, il buon Amadeus.

Tra polemiche, fughe di notizie e imprevisti, si sarà abbondantemente pentito di aver accettato.
Certo, c’è da dire che anche lui sembra impegnarsi parecchio per non farne andare una dritta.

Se, probabilmente, non sono da imputare a lui le fughe di notizie (come la clamorosa anticipazione, da parte di Chi, dei 22 Big in gara, miracolosamente poi tramutatisi in 24), diverse sono le gaffe e le decisioni opinabili del Direttore Artistico.

L’opinione più ricorrente è che questo Festival rischi di trasformarsi in un abbondante ma insipido minestrone.
A partire dalle scelte artistiche. Tra i Big in gara, l’idea che si avvicendino sul palco dell’Ariston un Achille Lauro e una Rita Pavone, o un Anastasio e un Michele Zarrillo, lascia abbastanza perplessi.
Forse il tentativo di accaparrarsi un pubblico quanto più vasto possibile ha prodotto una cacofonia che potrebbe rivelarsi destabilizzante per lo spettatore.
Meglio allora decidere quale linea seguire. Un Festival Giovane? Benvenuti allora Lauro, Rancore, Riki e Lamborghini (beh…quasi tutti). Un Festival “Old Style”? E allora largo a Rita Pavone, Zarrillo, Masini e Alberto Urso (nonostante la giovane età).
Tentare di tenere il piede in due scarpe potrebbe rivelarsi un bruciante autogol.

Altro fattore a rischio minestrone, o meglio, polpettone, è la scelta degli ospiti. Una quantità spropositata.
Tra vallette/copresentatrici/belle statuine, attori, cantanti in veste di attori, mattatori (come Fiorello e Benigni), il rischio di vedere sorgere l’alba prima che Amadeus saluti i telespettatori è più che concreto.

Soprattutto la terza serata, quella di giovedì 6 febbraio, si preannuncia biblica.
Oltre a Fiorello e Tiziano Ferro, ospiti fissi di tutte e cinque le serate, ci saranno Mika e Lewis Capaldi, in quota musica, insieme all’inossidabile Massimo Ranieri. In quota intrattenimento arriverà sul palco dell’Artiston Roberto Benigni.
Considerando che i suoi monologhi non sono certi famosi per essere in pillole, sommando la sua esibizione a quelle di tutti gli altri, ascolteremo la sigla dell’eurovisione sorseggiando un cappuccino e mangiando un cornetto.
Totale degli ospiti? 14 certi (Tiziano Ferro, Fiorello, Roberto Benigni, Johnny Dorelli, Salmo, Massimo Ranieri, Dua Lipa, Mika, Lewis Capaldi, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Emma Marrone, Monica Bellucci, Christian De Sica), più 4/5 nomi ancora in forse (tra cui la coppia Albano+Romina, Ultimo e Zucchero).

Se 14 sono gli ospiti certi, quasi altrettante saranno le figure femminili che accompagneranno il conduttore. 11 donne si alterneranno al suo fianco.
Da Diletta Leotta (già sul palco nel 2017) ai volti del tg Emma D’Aquino e Laura Chimenti, dalla starlette per nostalgici Sabrina Salerno (sul palco nel 1991, al fianco di Jo Squillo, nell’intramontabile “Siamo Donne”), alla straniera che nessuno conosce ma che è tanto bella (e probabilmente anche brava, dal momento che ha scelto la conduttrice albanese Alketa Vejsiu).
Alle chiamate perché fidanzate/compagne/ mogli di, come Georgina Rodriguez (compagna di Cristiano Ronaldo) e Francesca Sofia Novello, fortemente voluta da Amadeus perché, come ha dichiarato lo stesso in conferenza stampa, “vedevo che, intanto, la bellezza, ma anche la capacità di stare vicino a un grande uomo stando un passo indietro”.
Apriti cielo!
Questa frase ha fatto bruciare più reggiseni in piazza che nel ’68.
A onor del vero, volendo contare sulla buona fede del conduttore, l’intento potrebbe essere stato molto diverso da quanto riportato a spron battuto dalla stragrande maggioranza dei media italiani.
Parafrasando le parole del buon Amedeo, un’interpretazione plausibile potrebbe essere “Nonostante sia una modella e potesse approfittare della fama del compagno per farsi strada, lei non lo ha mai fatto”. Tant’è che, aggiunge, “mi piaceva essere il primo a portarla su di un palco prestigioso come quello di Sanremo”.
Va beh, facciamo finta che sia andata così..

Tornando alle donne del Festival, difficile immaginare relegate al ruolo di valletta donne come Antonella Clerici, che di Sanremo se ne è portata uno da sola sulle spalle nel 2010, riscuotendo anche un discreto successo.
Altre presenze saranno quelle di Monica Bellucci e Rula Jebreal.
Saprete sicuramente quanto si è parlato di quest’ultima nelle scorse settimane.
Prima chiamata, poi rinnegata.
Adesso pare che le sia stato concesso calcare quel palco soltanto se si limiterà a parlare di donne. Che non osi parlare di temi come l’uguaglianza (che sia di fronte al credo, al genere o al colore delle pelle). Ma confidiamo ancora in lei.
A chiudere la passerella dovrebbe essere Mara Venier, per la serata finale.

Se i bookmakers danno tra i possibili vincitori Anastasio, Achille Lauro, Alberto Urso e Francesco Gabbani (relegando alle ultime posizioni la Pavone, Jannacci, Junior Cally, Rancore e la coppia Morgan+Bugo), non ci sentiamo di esporci sulle percentuali di successo di questa edizione e del suo “Master of Puppets”.

Non resterà che accendere la tv su Rai Uno martedì 4 Febbraio, mettersi comodi e giudicare.

Luisella Orsi
Giornalista & Speaker Radiofonica

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